Verità e Sofismo

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[Nuvola apps bookcase.svg](/wiki/File:Nuvola_apps_bookcase.svg) Questo testo fa parte della raccolta [Poesie inedite (Pellico)](/wiki/Poesie_inedite_(Pellico))

[p. [233](/wiki/Pagina:Poesie_inedite_di_Silvio_Pellico_I.djvu/235)]

VERITÀ E SOFISMO.

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Resistite fortes in fide.

(Petri Ep. I. 5. 9).

sofismo.

Ov’è amistà? Chi cento volte e cento
Sotto le spoglie d’amistà non vide
Nei men turpi adulante approvamento,
4Che merca dono o laude, e ascoso ride,
Negli altri la calunnia, il tradimento,
La nera ingratitudine che intride
La man nel sangue e i benefizi sprazza,
8E non può cancellarli, e più ne impazza?

[p. [234](/wiki/Pagina:Poesie_inedite_di_Silvio_Pellico_I.djvu/236)]

Ove son leggi d’equità? Il selvaggio
Che, simile a Caïno, erra per balze,
Libero è appena: ogni città è servaggio
12Sia che regnante scure un solo innalze,
Sia che, brandita in man di molti, il raggio
Vieppiù vario ed orrendo intorno balze;
E chi succede ad atterrata possa,
16Ladro è che l’arme d’altro ladro indossa.
Ov’è religïon? Di sangue umano
Fumar fu vista di più Numi l’ara;
E veggio pur sotto mantel cristiano
20Egöismo e viltà celarsi a gara:
L’uom per natura ha ingegno empio e profano,
Loda il Vangelo, e da lui nulla impara;
Vuol carità, ma in altri sol la vuole,
24E tesse a proprio lucro atti e parole.

verità

Non v’inganni, o mortali, un dispettoso
Filosofar che tutte cose annera:
Sdegno pur troppo ei sembra generoso
28Alla infelice de’ maligni schiera:
Giustificar così cercan l’ascoso
Senso d’iniquità che li dispera,
O pur malignan perchè infermi sono,
32E mertan, non già plauso, ma perdono.

[p. [235](/wiki/Pagina:Poesie_inedite_di_Silvio_Pellico_I.djvu/237)]

Ogni nobile petto ebbe un amico,
O più d’un n’ebbe, e alcun ne serba ancora,
E se perseguitato anco e mendico
36Visse fra indegni e fra più indegni mora,
Ei si rammenta qualche amato antico,
E alle umane virtù crede e le onora,
E, morendo, ci consolasi al pensiero
40Che in cielo ei rivedrà quel cor sincero.
Ogni nobile petto ha reverenza
Di giuste leggi, ed egualmente abborre
La non volgare e la volgar licenza,
44Che dritto vanta, e ad ingiustizia corre:
Ei sa, che se perfetta sapïenza
Giammai non puossi a leggi umane imporre,
Pur son tal ordin, senza cui la terra
48Sarìa di tigri sanguinosa guerra.
Ogni nobile petto ama, ed è amato:
Ogni nobile petto il giusto vede:
Ogni nobile petto un deturpato
52Culto deplora, e al vero culto crede;
Dai lumi della grazia irradïato
Ragiona, e a sua ragìon guida è la fede;
Sprezza le vanità, ma gli nomini ama,
56E a sublime sentier seco li chiama.

[p. [236](/wiki/Pagina:Poesie_inedite_di_Silvio_Pellico_I.djvu/238)]


sofismo.

Che fate, o sciagurati, in sì ria valle,
Stima alterna sognando, e alterno amore?
Volgete ad ogni mira alta le spalle,
60Scambiatevi dispregio, odio, livore:
Segua ognun della vita il mesto calle
Fin che sotto a’ suoi piè cresce alcun fiore,
Poi, dacchè a tutti ei far non puossi boia,
64Si squarci il seno, e disperato muoia!

verità

Che fate in questa valle, o sciagurati,
Necessario sognando alterno sdegno?
I mali suoi dall’uom sono addoppiati,
68Se di superba intolleranza è pregno:
A dolor, sì, ma pure a gioia nati,
Da mutua avrete carità sostegno;
Forza non siede in vile ira feroce,
72Ma in portar con serena alma la croce.
E forza siede in perdonar sovente
Alle stolide colpe de’ fratelli;
In confessar che d’uom cieca la mente
76Sempre inciampa, se in Dio non si puntelli;
In riedere ogni dì gagliardamente
Rischi ed affanni a sostener novelli;
In memorar, d’ogni fralezza ad onta,
80Che nel mortal v’è del Signor l’impronta.

[p. [237](/wiki/Pagina:Poesie_inedite_di_Silvio_Pellico_I.djvu/239)]


sofismo.

Se tanto eccelsa, filosofich’ira
Non arde in voi da pugnalarvi il seno,
Vivete almen com’alto eroe che mira
84Tutto con ciglio di minaccia pieno;
Dite che a voi sommo dispregio ispira
Chi non è pronto a usar brando o veleno;
Libri dettate in bile e sangue scritti,
88Per insegnar a umanità suoi dritti.
E s’uomo studia e suscita incremento
Di lumi e di virtù senza pugnali;
S’ei non porge a plebee rabbie fomento,
92Perchè s’alzino a dar leggi a’ mortali;
S’ei non crede esser merto o tradimento
L’avere o non aver grandi natali;
S’egli ama il pio, sotto qual sia cappello,
96Dite ch’ei degli stolti è nel drappello.

verità

Compiangete la stizza de’ volgari,
Che cieca sempre qua e là si scaglia;
Filosofia seguite appo gli altari;
100Di calunnie e d’ingiurie non vi caglia;
Sorridete ad ogn’uom che insegni e impari
Quanto amore e indulgenza al mondo vaglia;
De’ frementi nè il plauso nè gli scherni
104Norma non sian che il vostro oprar governi.

[p. [238](/wiki/Pagina:Poesie_inedite_di_Silvio_Pellico_I.djvu/240)]

Libri dettate a sollevar gli umani
Dai lacci delle ignobili dottrine;
Siate pensanti, ma non irti e strani,
108Non consiglier di scandali e rapine;
Ponete mente che gl’ingegni sani
Invocano edifizi e non ruine:
Bando al Sofismo! egli è quel genio truce,
112Che al suo fango infernal l’alme conduce.
È desso, è desso l’avversario antico,
Che, d’angiol luminoso assunto il velo,
Sempre de’ vizi s’ostentò nemico,
116Vituperando umana razza e cielo;
Ei trasse Giuda al maladetto fico;
Esca egli fu del farisaico zelo;
Ei repubbliche e regni urta, dissolve,
120Ed erge invece putridume e polve.

[Poesie inedite deco.png](/wiki/File:Poesie_inedite_deco.png)

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