Sovra i mirti e fra le rose,
Sovra molli erbe odorose
Adagiato io voglio ber.
Deh, t'annoda al collo il manto,5
Bell'Amore! e mentr'io canto,
Corri a farmi da coppier.
Ahi! l'umana vita fugge
Come ruota che si strugge
Più che gira, e sempre va.10
Sonno eterno in poca fossa
Sulla polvere e fra l'ossa
Il mio corpo dormirà.
A che i balsami e i conforti
Sulle tombe? A che su' morti15
Tanto vino e tanti fior?
A me il nappo e la corona
Or ch'io spiro, or che risuona
La mia lira e m'arde il cor.
Vieni e meco ti trastulla;20
Qui m'invita la fanciulla
Che sa ridere e trescar.
Ah, Cupido! è meglio, innanzi
Che fra' morti ignudo io danzi,25
Dar gli affanni ai venti e al mar.
Note
- [↑](#cite_ref-1) Circa a questa ed alla seguente traduzione da Saffo, seguiamo la lezione adottata dal Foscolo nel suo libro intitolato Essays on Petrarch. London, 1821.