Sonetto della buona memoria d'Alberto d'Adovardo Alberti poco avanti morisse, a dì XXIV di Gennaio MCCCCXLVI, requiescante in pace
Se Morte prevenisse al mio partire,
più dolze mi saria che 'l viver poi
non riveggendo mai simile a voi,
4madonna, ogni mia speme, ogni disire.
Soccorri adunque, o Morte, al mio languire,
concedimi l'andar presto fra i tuoi,
tra'mi di vita e delli inganni suoi,
8poi che vivendo ho più volte a morire.
Se Morte pur mi lascia miser privo
in questo rio partir, che farò in vita
11se non languire assai più ch'io non soglio?
Amore e Morte m'hanno tanto a schivo
che l'un non vuole e l'altro non mi aita:
14onde, qual maraviglia s'io mi doglio?
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