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SONETTI.
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Or che tuffato il sol nell’onde Ispane[1](#cite_note-1)
Ha i fiammeggianti suoi biondi capelli,
Per Via Mozza raccolte in be’ drappelli
Sbuca gran moltitudin di puttane.
Chiuse già son tutte l'Arti di lane,[2](#cite_note-2)
E’ setaiuoli calon gli sportelli,
A stuol da’ campanil fuggon gli uccelli,
Storditi dal romor delle campane.[3](#cite_note-3)
E al Ponte tutta la cittadinanza[4](#cite_note-4)
10 S’aduna, ove mezz’ora si sollazza,
Chè questa è di Firenze antica usanza.
E l’ora si avvicina della mazza;
Però ti lascio: a Dio, dolce speranza,[5](#cite_note-5)
Che mi conviene andare insino in Piazza.[6](#cite_note-6)
Note
- [↑](#cite_ref-1) Poi che tuffati, Barber.
- [↑](#cite_ref-2) Chiuse son tutte già l’Arti, Barber.
- [↑](#cite_ref-3) Spauoriti dal suon delle, Barber.
- [↑](#cite_ref-4) Al Ponte, Barber.
- [↑](#cite_ref-5) Però, Madonna, a Dio, Barber.
- [↑](#cite_ref-6) Or mi bisogna andar insin, Barber.