[Nuvola apps bookcase.svg](/wiki/File:Nuvola_apps_bookcase.svg) Questo testo fa parte della raccolta [Poesie di Giovanni Berchet](/wiki/Poesie_(Berchet))
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MATILDE
romanza
La fronte riarsa,
Stravolti gli sguardi;
La guancia cosparsa
D’angustia e pallor:
Da sogni bugiardi
Matilde atterrita,
Si desta, s’interroga,
S’affaccia alla vita,
Scongiura i fantasmi
Che stringonla ancor:
«Cessale dai carmi;
Non ditelo sposo:
No, padre, non darmi
All’uomo stranier.
«Sul volto all’esoso,
Nell’aspro linguaggio
Ravvisa la sordida
Prontezza al servaggio,
L’ignavia, la boria
Dell’austro guerrier.
«Rammenta chi fe desso,
L’Italia, gli affanni;
Non mescer l’oppresso
Col sangue oppressor.
«Fra i servi e fTiranni
Sia Tira il sol pat to. —
A pascersi d’odio
Que’ perfidi han tratto
Fin Talme pid vergini
Create all’amor.»
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E sciolta le chiome,
Riversa nel letto,
Dà in pianti siccome
Chi speme non ha.
Serrate sul petto
Le trepide braccia,
Di nozze querelasi
Che niun le minaccia,
Paventa miserie
Che Dio non le dà.
Tapina! L’altare,
L’anello è svanito;
Ma innanzi le pare
Quel ceffo tuttor.
Ha bianco il vestito:
Ha il mirto al cimiero;
I fianchi gli fasciano
Il giallo ed il nero,
Colori esecrabili
A un italo cor.