[Nuvola apps bookcase.svg](/wiki/File:Nuvola_apps_bookcase.svg) Questo testo fa parte della raccolta [The Oxford book of Italian verse](/wiki/The_Oxford_book_of_Italian_verse)
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Maravigliosamente
Un amor mi distringe
E sovenemi ogn’ora.
Com’omo che ten mente
In altra parte e pinge
La simile pintura,
Così, bella, facc’eo:
Dentr’a lo core meo
Porto la tua figura.
In cor par ch’eo vi porte
Pinta como voi sete,
E non pare di fore.
O Deo, che mi par forte!
Chè non so se savete
Com’eo v’amo a bon core;
Ca son sì vergognoso
Ch’eo pur vi guardo ascoso
E non vi mostro amore.
Avendo gran disio,
Dipinsi una pintura,
Bella, a voi simigliante;
E quando voi non vio,
Guardo in quella figura
E par ch’eo v’aggia avante;
Si com’om che si crede
Salvarsi per sua fede
Ancor non veggia inante.
Al cor m’arde una doglia
Com’om che ten lo foco
A lo suo seno ascoso,
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Che quanto più lo ’nvoglia,
Allor prende più loco
E non po stare incluso:
Similemente eo ardo
Quando passo e non guardo
A voi, viso amoroso.
Se siete, quando passo,
In ver voi non mi giro,
Bella, per risguardare:
Andando ad ogni passo
Gittone uno sospiro
Che mi face angosciare:
E certo bene angoscio
Ch’a pena mi conoscio,
Tanto forte mi pare.
Assai v’aggio laudato.
Madonna, in molte parte,
Di bellezze ch’avete;
Non so se v’e contato
Ch’eo lo faccia per arte,
Che voi ve ne dolete:
Sacciatelo per signa
Ciò che vi dirò a lingua
Quando voi mi vedete.
Canzonetta novella,
Va, e canta nova cosa,
Levati da maitino
Davanti a la più bella,
Fiore d’ogn’amorosa,
Bionda più ch’auro fino.
Lo vostro amor, ch’è caro,
Donatelo al Notaro
Ch’è nato da Lentino.