O natia Porta Palazzo!
Con l'amante eroico e pazzo,
per puntiglio o per sollazzo
4ne fuggisti una mattina:
(eri allor quasi bambina,
smorta, lunga, mingherlina).
Ma, in principio del vïaggio
8a l'eroe mancò il coraggio.
Senza dirti una parola
ti piantò lì da sola,
ritornando a casa e a scuola.
12Tu, convinta in sul momento
che l'amore è un tradimento,
e rimosso ogni tormento,
seguitasti la tua via
16in più allegra compagnia.
E ier l'altro, l'occhio esperto,
vïoletta, t'ha scoperto
in un gran Caffè concerto.
20Aderente la mantiglia
fino quasi a la caviglia,
io t'ho vista, o meraviglia,
a ballar la sesquidiglia
24a la moda di Siviglia.
E t'ho udita, o Madrilena,
intonar la cantilena,
roteando fianchi e schiena
28su e giù per la ribalta:
so che il pubblico ti esalta,
che sei stata al Cairo e a Malta,
che ti chiami oggi Lolita,
32che hai brillanti ne le dita.
So che un principe romano,
che un mercante, oh Dio! di grano,
che un banchiere egiziano
36su la paglia hai messo già,
Che oltre ai pranzi ed al cenino
e a la sarta di Torino,
se lo vuole il tuo destino
40giochi pure a baccarat.
Che non dici una parola
ne la lingua di Lojola,
che ti credono spagnola.
44Me l'ha detto il portaceste
che ti veste e che ti sveste:
che è convinto, il credereste?
che l'artista, cara altrui,
48abbia un debole per lui.
Oh! per le anime leggiadre,
o Lolita, di tuo padre,
o Lolita, di tua madre,
52che conforto, che conforto
se sapessero risorto
a tal fama il loro aborto,
che al più lieve scapaccione
56rotolava in convulsione!
Che ora sperpera i luigi,
che si veste anche a Parigi
e che ha due cavalli grigi:
60E che porta ne le dita
molto più di quanto, in vita,
prima d'essere Lolita,
abbia speso per vestirsi!
64abbia speso per nutrirsi.
Ma che, al fondo de la schiena,
lieve lieve, come vena,
(perchè mai, Lolita, a cena
68arrivar così scollata?)
serba l'orma incancellata
de la provvida pedata
che un bel dì l'ha persuasa
72a fuggirsene da casa.