[Nuvola apps bookcase.svg](/wiki/File:Nuvola_apps_bookcase.svg) Questo testo fa parte della raccolta [The Oxford book of Italian verse](/wiki/The_Oxford_book_of_Italian_verse)
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LA forte e nova mia disaventura
M’ha disfatto nel core
Ogni dolce pensier, ch’i avea d’Amore.
Disfatto m’ha gia tanto de la vita,
Che la gentil, piacevol donna mia
Dall’anima distrutta s’e partita ;
Si ch’io non veggio là, dov’ella sia:
Non è rimasa in me tanta balía
Ch’io de lo su’ valore
Possa comprender nella mente fiore.
Vien che m’uccide un sottile pensiero
Che par che dica, ch’i mai nolla veggia ;
Questo è tormento disperato e fiero,
Che strugge, dole, e ’ncende ed amareggia.
Trovar non posso a cui pietate cheggia,
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Mercè di quel signore
Che gira la fortuna del dolore.
Pieno d’angoscia in loco di paura
Lo spirito del cor dolente giace,
Per la fortuna, che di me non cura,
Ch’ha volta morte, dov’assai mi spiace;
E da speranza, ch’è stata fallace,
Nel tempo che si more
M’ha fatto perder dilettevoli ore.
Parole mie disfatte e paurose,
Là dove place a voi di gire andate,
Ma sempre sospirando e vergognose
Lo nome de la mia donna chiamate.
Io pur rimango in tant’avversitate,
Che qual mira di fore
Vide la morte sotto al mio colore.