La divina Provvidenza

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[Nuvola apps bookcase.svg](/wiki/File:Nuvola_apps_bookcase.svg) Questo testo fa parte della raccolta [Versi di Giacomo Zanella](/wiki/Versi_di_Giacomo_Zanella)

[p. [228](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/242)]

LA DIVINA PROVVIDENZA.

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Matteo. Capo VI.

Contadinello, che ne’ giorni brevi
Lavor non trovi ed ansio del domani
Miri dall’uscio le cadenti nevi,
Che tutti intorno han già nascosti i piani,
Se sgomento ti assale, odi parola
6Del Signor che t’è presso e ti consola.

Figlio, soverchia cura
Non prendere dell’ora
Che l’avvenir matura
10Fosco a’ tuoi sguardi ancora.

Se sulla nuda mensa
Ti vien mancando il pane,
Non ti atterrir; ma pensa
14Che un Padre ti rimane.

[p. [229](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/243)]

Se mentre gela il vento
E stridon le tempeste,
Il tuo carbone è spento,
18Sdruscita la tua veste,

Non dire: «il poverello
Chi coprirà di un saio?
Al gramo villanello
22Chi colmerà lo staio?»

Di Dio non sei tu l’opra?
E non aver paventi
Un cencio che ti copra,
26Un pan che ti alimenti?

Mira gli augelli! A loro
Il genitor celeste
Altro non diè tesoro
30Che il canto e le foreste.

Non serbano di biade
Colmi granai; ma quando
Lo inverno l’aria invade,
34Il giorno ottenebrando,

Con flebil pigolìo,
Sparsi di neve il dorso,
Levano gli occhi a Dio
38In cerca di soccorso.

[p. [230](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/244)]

Ed Ei n’ascolta il grido;
E l’ali all’aquilone
Temprando, presso al nido
42Il granellin depone.

E tu da men ti credi
De’ passeri? Le cose
A’ tuoi regali piedi
46Tutte il Signor non pose?

Nè del vestir ti accori
Troppo il pensier: Colui,
Che dà la veste a’ fiori,
50Coprirà i membri tui.

Guarda del campo al giglio:
Non fila, non intesse;
Pur fu monarca, o figlio,
54Che simil veste avesse?

Splendeva, come stella,
Di ammanti e di corone;
Pur clamide sì bella
58Non cinse Salomone.

Che se bontà divina
Veste così vil erba
Che, volta una mattina,
62Al forno si riserba;

[p. [231](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/245)]

Se amor che mai non dorme,
Alla stagion nemica
Le miserelle torme
66De’ passeri nutrica;

O povero di fede,
Sarà che ti abbandoni
Chi lo spirar ti diede
70A ornarti de’ suoi doni?

De’ fiori tu men vali
E degli augelli? O temi
Che, aprendosi a’ mortali,
74L’arca al Signor si scemi?

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