[Nuvola apps bookcase.svg](/wiki/File:Nuvola_apps_bookcase.svg) Questo testo fa parte della raccolta [Le odi di Anacreonte e di Saffo](/wiki/Le_odi_di_Anacreonte_e_di_Saffo)
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LAMENTO DI FEMMINA SOLA
Da un Frammento.
Solitario bosco ombroso,
Caro asil di libertà,
Della pace e del riposo
4Dolce nido in ogni età.
Vissi un tempo anch’io devota
Al tuo sacro amico orror;
Ma chi appaga, oh Dei! la vuota
8Solitudin del mio cor.
No, che tutto il mio contento
Quì non trovo, e qui non è;
E soletta alfine io sento
12Che non basto io sola a me.
Se dappresso a un arboscello
Veder credo un pastorel.
Di lontano allor più bello
16Parmi il bosco e l’arboscel:
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Tinta allor d’un dolce foco
Là rivolgo ansante il piè;
E men bello io trovo il loco,
20Che il Pastore oh Dei! non v’è.
Grido allora e piango e chiamo,
E mi volgo al monte, al mar;
Guardo, ascolto intorno, ed, amo,
24Odo l’antro replicar.
Corro all’antro avventurato,
Onde il suono all’aure uscì;
Ma quel suono a me sì grato
28Fu poc’aura che mentì.
Ape cara a i fiori amica,
Che hai grand’alma in picciol vel,
Che saria la tua fatica
32Se tu sola amassi il mel?
Farfalletta, che dimori
Tra i fioretti in questi orror.
Che sarien le fronde e i fiori
36Se tu sola amassi i fior?
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Ah! che langue ogni diletto
Se diviso in due non è,
E mi dice ignoto affetto
40Che non basto io sola a me.