La donna forte

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[Nuvola apps bookcase.svg](/wiki/File:Nuvola_apps_bookcase.svg) Questo testo fa parte della raccolta [Versi di Giacomo Zanella](/wiki/Versi_di_Giacomo_Zanella)

[p. [210](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/224)]

LA DONNA FORTE.

___

Proverbi, Capo ultimo.

Delle donne la prudente,
La magnanima dov’è?
Più che perla d’orïente
4Prezïosa è la sua fè.

Il marito in lei riposa,
Come in angiol del suo cor;
Mai lontan dalla sua sposa
8Nol trarrà di preda amor.

Non un duol, ma mille beni
Ella a lui dispenserà,
Mille gioie, finché pieni
12Sian gli spazi dell'età.

Ammassò fra le pareti
Lana e lino di lontan,
E bellissimi tappeti
16Seppe trarne di sua man.

[p. [211](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/225)]

Alla nave ella somiglia
D’avveduto mercator,
Che da lungi alla famiglia
20Torna ricca di tesor.

Sorse al lume delle stelle,
Diede cibo a’ suoi garzon,
E chiamò le fide ancelle
24Ad allegra imbandigion.

Con sottile accorgimento
Guardò un campo e l’acquistò:
Poi coi frutti del suo stento
28Una vigna vi piantò.

I magnanimi suoi fianchi
Ha precinti di valor;
Non è giorno in cui si stanchi
32Il suo braccio nel lavor.

I suoi traffichi condotti
Vide ognor con equità,
E gioinne. Nelle notti
36La sua lampa non morrà.

Il cammino a lei dischiuso
Fu de’ forti non invan:
Fra l'ancelle all’ago, al fuso
40Ella inchina la sua man.

[p. [212](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/226)]

La sua mano al poverello
Liberale ognor si aprì;
Da’ suoi tetti l’orfanello
44Mai digiun non si partì.

Non accorasi, se densa
Vien la neve in sull’ostel:
A’ domestici dispensa
48Doppio manto contro il gel.

Una veste a più colori
Per sé stessa volle ordir:
Ella gode, uscendo fuori,
52Bisso e porpora vestir.

Il marito a sè gli sguardi
Delle genti attirerà,
Quando in piazza co’ vegliardi
56Della terra sederà.

Lavorato ha di bei manti
E con oro li cangiò:
A stranieri mercatanti
60Vaghi cingoli affidò.

È fortezza il suo diadema:
Il suo manto è maestà:
Sul suo volto all’ora estrema
64Un sorriso brillerà.

[p. [213](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/227)]

La sua bocca non ragiona
Che di pace e di virtù:
La parola che perdona
68Sulle labbra ognor le fu.

Della casa ogni sentiero
Con attenti occhi spiò;
Nè, sedendo il giorno intero,
72Il suo pane ella mangiò.

Vanto a lei di avventurosa
Diero i figli, e ’n piè si alzâr;
Sorse anch’esso la sua sposa
76Il marito ad onorar.

V’ha più d’una che si vanta
Di oro e perle in quantità;
Ma la gloria che ti ammanta
80Paragone alcun non ha.

Fugge il vezzo, fugge il brio,
Come lampo è la beltà,
Ma colei che teme Iddio
84Esaltata ognor sarà.

Le ghirlande oh! le sian porte,
Che sue mani le acquistâr;
Si oda ognuno sulle porte
88L’opre sue magnificar.

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