I morti d'Inghilterra

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[Nuvola apps bookcase.svg](/wiki/File:Nuvola_apps_bookcase.svg) Questo testo fa parte della raccolta [Versi di Giacomo Zanella](/wiki/Versi_di_Giacomo_Zanella)

[p. [369](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/383)]

I MORTI D'INGHILTERRA.

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della Stessa.

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Signori dell’Oceano,
Ove dormono i vostri incliti morti?
Ov’è la tomba olimpica
4Che la gloria poneva a’ vostri forti?

Stranier, gli abissi naviga;
Spandi le vele tutte quante a’ venti;
Foresta o mar non mormora,
8Che non ricovri d’Albïon gli spenti.

Allato alle piramidi,
Là di Sïene sull’adusta landa
Atroce il sol rifolgora,
12E l’immobile palma ombre non manda;

Sull’arsa landa assiduo
Incomba il sol di mezzo a’ firmamenti;
D’un pieno giorno al termine
16Là d’Albïon riposano gli spenti.

[p. [370](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/384)]

Romoreggiando infuria
L’uragano dell’Indo in sulla foce;
De’ tigri nelle tenebre
20Esterrefatto il Gange ode la voce;

Tigri, uragani infurino;
Più suon non v’ha che i Mani altrui sgomenti
Tocco il sereno vespero,
24Là d’Albïon riposano gli spenti.

I tuoi deserti, America,
Precipitando la fiumana assorda;
Acute frecce incoccano
28Truci i Selvaggi sulla tesa corda;

Fischino i dardi: allaghino
L’immenso piano i turgidi torrenti;
Fornito il giorno e l’opera,
32Là d’Albïon riposano gli spenti.

De’ Pirenei sul vertice
Nevi e foreste il turbine tormenta;
Divelti rami e stipiti,
36Come foglie di rosa, in alto avventa;

Le nevi aggiri il turbine,
Getti schiantate le foreste a’ venti;
In Roncisvalle vinsero;
40Là d’Albïon riposano gli spenti.

[p. [371](/wiki/Pagina:Versi_di_Giacomo_Zanella.djvu/385)]

A’ marinari orribile
Nel gelato Oceàn scende ia sera,
Quando il naviglio accerchiano
44Torpidi i ghiacci e fitto il ciel si annera;

Premano ghiacci e tenebre;
Già con bandiera ed albero i valenti
La loro via fornirono;
48Anche là d’Albïon dormon gli spenti.

Giganti dell’Oceano,
Industri eroi, guerrieri e marinari,
I picchi la piramide,
52La vostra fossa son le sabbie e i mari.

Stranier, gli abissi naviga;
Spandi le vele tutte quante a’ venti;
Foresta o mar non mormora,
56Che non ricovri d’Albïon gli spenti.

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